Cari Consiglieri e Care Consigliere,
ritengo doveroso iniziare questo Consiglio comunale rivolgendo il nostro pensiero a ciò che sta accadendo a poche centinaia di chilometri da qui, nel cuore dell’Europa.
Mi riferisco ovviamente all’attacco bellico e all’invasione perpetrato dalla Russia nei confronti dell’Ucraina.
Per farlo voglio fare mie e usare le parole del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nei giorni scorsi ha parlato di questa folle guerra come di una “tragedia che si è abbattuta sull’Europa”, “con violenza non su un solo paese ma sull’intera Europa, mettendo in pericolo pace e libertà. Quanto è avvenuto riguarda direttamente ciascuno di noi. Non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quello che i popoli dell’Europa sono stati capaci di costruire e realizzare in termini di collaborazione, pace e ricerca di obiettivi comuni”. Mattarella ha poi detto che “il mondo ha saputo superare la guerra fredda”, e che non possiamo accettare oggi di “veder calpestati i principi della convivenza internazionale”. “Non ci si è limitato in Europa di sollevarsi dalle macerie della guerra, ma si è compiuto un grande sforzo per realizzare un mondo che fosse composto di reciproco rispetto, di cooperazione, di ricerca di obiettivi comuni.” “I popoli d’Europa – ha aggiunto il Capo dello Stato – non possono essere e non sono disposti a piegarsi alla violenza della forza, oggi utilizzata per sottomettere un Paese indipendente come l’Ucraina, ma domani non sappiamo per quali altri obiettivi”. Oggi “l’Europa rischia di precipitare in una spirale di guerra, in un vortice di conflitti dei quali appare impossibile prevedere sviluppo, coinvolgimenti, estensioni” e per questo “nessuno potrebbe esser certo di restarne del tutto immune”.
Voglio rivolgere un pensiero particolare alle 43 persone, 15 uomini e 28 donne, residenti a Lavis ma di origine ucraina, 17 dei quali hanno in questi anni acquisito lo status di cittadini italiani, ma anche alle molte persone di origine ucraina che vivono e lavorano sul nostro territorio anche se non residenti. Vi siamo vicini e siamo vicini alle vostre famiglie, così come siamo vicini a tutti coloro che, senza distinzione di nazionalità, si oppongono alla guerra e si battono per la pace.
In conclusione, nei giorni scorsi il monumento di Don Grazioli è stato illuminato di giallo e blu, a testimoniare la vicinanza della comunità lavisana al popolo ucraino. Questo pomeriggio, inoltre, la Giunta comunale ha deciso di mettere a disposizione dei profughi ucraini uno degli alloggi comunali di Via Degasperi, a testimoniare l’impegno concreto del nostro Comune per aiutare chi è costretto a fuggire dalla propria casa e dalla propria terra.
Questo tragico evento riguarda ognuno di noi in qualità di liberi cittadini europei ed è per questo che nel mio ruolo di rappresentate del Consiglio comunale di Lavis, sentite tutte le forze politiche qui rappresentate, voglio condannare con fermezza ciò che sta succedendo e fare un accorato appello affinché il conflitto possa terminare al più presto e siano ripristinati tutti i possibili canali di dialogo. Negli ultimi otto decenni l’Europa ha imparato che non c’è nulla di più importante della pace e della fratellanza tra i popoli, e non possiamo in alcun modo pensare di rinunciare a questo che è il bene più prezioso.